Mercato immobiliare dopo la crisi del Coronavirus

Mercato immobiliare dopo la crisi del Coronavirus

di Renata Narcisi

Il mercato residenziale italiano potrebbe beneficiare in particolar modo dalle politiche economiche messe in campo per contrastare la crisi del coronavirus, sia per quanto riguarda le compravendite che per l’attività di riqualificazione energetica, risultando tra i settori meno colpiti dalla pandemia.

Le implicazioni della pandemia e delle politiche varate per contrastarne gli effetti economici sul settore immobiliare non sono ancora del tutto chiare. Probabilmente le ripercussioni più pesanti riguardano il segmento uffici e commerciale nelle metropoli mentre, per quanto riguarda il residenziale, intuitivamente si potrebbe pensare a un doppio effetto negativo nelle grandi città: una diminuzione della domanda per via del maggior ricorso allo smart working e un calo del potere d’acquisto delle famiglie.

La combinazione di questi due elementi negativi sembra essere confermata, almeno temporaneamente, per quanto riguarda le locazioni, ma non per le compravendite, dove invece si registrano prezzi in salita e una domanda vivace.

l fattori principali alla base di questo andamento, sono i bassi interessi sui mutui. Il mercato immobiliare europeo mostra segnali di ripresa, ancorché moderati ed eterogenei. I prezzi sembrano salire nella maggior parte dei Paesi e il mercato si conferma vivace per quanto riguarda il numero di transazioni e l’attività edilizia, anche grazie alle ristrutturazioni effettuate per migliorare l’efficienza energetica, date le numerose agevolazioni fiscali disponibili in Europa.

Si potrebbe dire che le banche centrali da una parte stanno migliorando la sostenibilità dei debiti e dall’altra vogliono stimolare gli investimenti per rilanciare occupazione e domanda. Molte risorse vengono quindi spinte verso asset reali, compreso l’immobiliare.

In prospettiva, un altro motore del settore immobiliare residenziale è la disponibilità finanziaria delle famiglie. Queste hanno accumulato enormi risparmi nel 2020 poiché la spesa discrezionale è stata ridotta da blocchi e altre restrizioni legate al Covid-19.

Fonte: Adnkronos