di Elisabetta Farini
La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito i rappresentanti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).
Gli auditi hanno fornito alcuni dati sugli incendi nel settore rifiuti. Nel 2020 il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) è intervenuto in 47 casi, concentrati in particolare in Lombardia, Veneto, Campania, Emilia Romagna, Calabria e Umbria. Tale dato risulta in diminuzione rispetto al 2019.
Riguardo ai controlli in un’ottica di prevenzione, ISPRA ha programmato in collaborazione con il ministero dell’Ambiente lo svolgimento di 350 controlli annuali aggiuntivi in impianti a che presentano maggiori criticità.
Nel 2020 l’attenzione si è focalizzata su impianti che effettuano attivita’ di stoccaggio e messa in riserva, trattamento dei veicoli fuori uso e trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).
Secondo quanto riferito, dai controlli è emerso che meno della metà degli impianti operano in totale conformità con la normativa. Gli auditi hanno dichiarato che sono emerse irregolarità sia amministrative, relative per esempio alla non corretta tenuta dei registri di carico e scarico, sia penali, connesse in particolare alla non corretta tenuta delle aree di stoccaggio.
Gli auditi hanno inoltre fornito dati sui controlli effettuati negli impianti che svolgono operazioni di “end of waste”: in questo caso, secondo quanto riferito, i controlli hanno interessato la metà degli impianti per i quali le autorità competenti hanno comunicato a ISPRA le autorizzazioni, rilevando in linea di massima il rispetto delle normative nel processo di trattamento per la cessazione della qualifica di rifiuto, con alcune criticità connesse ad aspetti non chiariti dalle autorizzazioni.
Fonte DIRE