di Cristiano Arcuri
Una nuova infrastruttura capace di alimentare modelli di produzione, e di gestione dei materiali e dell’energia, ispirati ai principi della circolarità e della sostenibilità ecologica: è CO2 Circle Lab – Ccl, infrastruttura di ricerca congiunta di Politecnico di Torino e Istituto Italiano di tecnologia (Iit).
L’anidride carbonica è un rifiuto delle nostre attività quotidiane che contribuisce in larga misura al problema del riscaldamento globale.
Ma la CO2 può essere trasformata da problema a risorsa. È infatti possibile recuperare il carbonio della molecola di CO2 e riutilizzarlo per ottenere prodotti sintetici, combustibili, materiali, sostanze chimiche per la fertilizzazione del suolo, l’alimentazione degli animali e la cura della persona.
Un processo realizzabile in maniera sostenibile: l’utilizzo del carbonio ha bisogno dell’idrogeno come partner chimico e sia l’idrogeno che la trasformazione della CO2 possono essere ottenuti attraverso diversi processi (elettrochimico, termochimico, fotochimico e biologico) usando energia rinnovabile.
CO2 Circle Lab offre attrezzature d’avanguardia per il recupero, l’accumulo e il riutilizzo delle emissioni di diossido di carbonio attraverso tutti e quattro questi processi.
Laboratori e attrezzature della nuova infrastruttura sono distribuiti tra il Politecnico di Torino, l’Energy Center e l’Environment Park (che è anche la sede del Centro di ricerca di Iit a Torino – Center for Sustainable Future Technologies – Cfst). Ccl è stata co-finanziata da Politecnico, Istituto Italiano di Tecnologia e da fondi europei FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) attraverso il bando infra-P della Regione Piemonte. Si tratta di un’infrastruttura di ricerca aperta che mette a disposizione servizi per le imprese e per altri Centri di Ricerca.
Fonte LaPresse