di Elisabetta Farini
Il turismo è da sempre una risorsa fondamentale per l’economia di una città, di una provincia, di una Regione, di uno Stato. Ora in un momento come questo, del primissimo post pandemia, lo è ancora di più. Solo nel 2020 c’è stato a livello nazionale un crollo del 30% dei turisti: è tempo di recuperare.
Ma abbiamo bisogno di idee nuove, strategie a medio e lungo termine. Abbiamo bisogno di una visione di un settore che cambia rapidamente. Molte regioni italiane sono attrattori naturali da sempre e l’unica strada per poter gestire e confermare gli enormi flussi turistici è quella di migliorare e soprattutto diversificare la qualità dei servizi.
Dai dati di una ricerca per agenzia di viaggi è stato stabilito che l’84% degli italiani ritiene molto utile la tecnologia durante l’organizzazione della vacanza e il 54% ha prenotato via web il proprio soggiorno. E’ questo un chiaro segnale di cambiamento e di uso delle nuove tecnologie. Perfezionare i dati, le informazioni, sfruttare le nuove risorse come la realtà aumentata per i musei in questo turismo 4.0 può convincere un turista a prenotare una vacanza e può alzare la qualità dei servizi, coinvolgendo sempre più professionisti in un settore dal margine di crescita ancora esponenziale.
In questo ultimo anno c’è anche un altro segnale positivo: gli italiani hanno riscoperto tante località dell’Italia e si sono dedicati al turismo di prossimità. E’ un’occasione da non fallire, ma ci vuole programmazione reale e strutturale.
Fonte: Dire