di Gaia Beretto
Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana e una delle prime sei in Europa a essere ammessa alla European Clean Hydrogen Alliance della Commissione Europea. L’Alleanza per l’idrogeno pulito punta a creare le basi per un’ambiziosa diffusione delle tecnologie legate alla produzione di idrogeno da fonti rinnovabili o a bassa emissione di carbonio entro il 2030, riunendo attorno a tavoli di lavoro e forum periodici i più importanti attori industriali e finanziari del continente.
Per perseguire obiettivi concreti, l’Unione Europea stima che saranno necessari investimenti per circa 430 miliardi di euro. Le imprese potranno ricevere contributi a fondo perduto e finanziamenti sia dall’Ue sia dai Governi, in esenzione alle normative sugli aiuti di stato e fino alla copertura complessiva del 100% dei costi ammissibili entro i limiti del funding gap. L’Unione Europea intende assumere la leadership globale del settore, con l’obiettivo di mantenere l’impegno per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050, come previsto dallo European Green Deal. L’idrogeno è un gas rispettoso del clima perché non contiene carbonio e, se utilizzato per produrre energia, non emette CO2.
L’idrogeno pulito è la chiave per accelerare la transizione energetica di molti settori produttivi e consentirà di applicare l’economia circolare a contesti oggi impensabili, con indubbi benefici ambientali e importanti ricadute sociali. La tecnologia va sviluppata, industrializzata e resa via via sempre più efficiente e conveniente. La European Clean Hydrogen Alliance, alla quale Intesa Sanpaolo è stata recentemente ammessa, ha la missione di attuare la nuova strategia europea per l’idrogeno e costruire una serie di progetti per aumentare la produzione e la domanda di idrogeno pulito.
Fonte: Adnkronos