di Federica Unnia
L’obiettivo è di contribuire, con proposte tangibili, ad affrontare la destabilizzazione e i pericoli causati dall’innalzamento dei mari, dalla devastazione ecologica degli oceani e dalla fragilità e volatilità dell’economia, derivanti dall’imprevedibilità e dalle imponenti trasformazioni dell’ambiente marino. Si potrà visitare fino al 29 agosto “Territorial Agency: Oceans in Transformation”, la mostra organizzata da Open Space nell’ex Chiesa di San Lorenzo per celebrare i 1600 anni di Venezia, che pone un particolare accento sul futuro di Venezia. A cura di Daniela Zyman, commissionata da TBA21−Academy e co prodotta con Luma Foundation, rappresenta uno degli studi più dettagliati sullo stato degli oceani dell’Antropocene, risultato di un progetto di ricerca durato tre anni.
La mostra inaugura la terza stagione di Ocean Space, il forum di TBA21-Academy per la ricerca, l’alfabetizzazione e il sostegno di tematiche oceaniche attraverso l’arte a Venezia. Seguendo sette traiettorie spaziali, i dati vengono visualizzati su trenta grandi schermi che invitano gli spettatori a tracciare l’impatto delle attività umane sul sistema oceanico.
Una delle traiettorie della mostra – dal Mare del Nord al Mar Rosso – è imperniata e ruota fuori da Venezia e dalla sua laguna. Il rapido innalzamento del livello del mare, la pesca eccessiva e l’estrazione petrolifera delle piattaforme continentali e le nuove protezioni e infrastrutture marittime si intrecciano in questo tratto di mare con le complesse turbolenze che caratterizzano il Nord Africa, l’Europa e l’Asia contemporanee.
Fonte: Adnkronos