di Anna Ricco
Impatti positivi su Prodotto Interno Lordo e sull’occupazione, oltre che svariati benefici ambientali. È quanto emerge dallo studio “European Governance of the Energy Transition”, realizzato da Fondazione Enel e The European House – Ambrosetti in collaborazione con Enel presentato nel corso del Forum a Cernobbio.
Negli ultimi due anni, la Commissione europea ha alzato l’asticella e a luglio 2021 ha così portato l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dal precedente 40% ad almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Gli investimenti nei settori coinvolti nel processo di transizione energetica, secondo quanto emerge dallo studio, genererebbero benefici a cascata, sia in Europa che in Italia con effetti importanti, indiretti e indotti. Infatti, lo studio dimostra che colmare questi divari nei prossimi 10 anni potrebbe avere un impatto cumulativo sul Pil di oltre 8.000 miliardi di euro nell’Unione Europea e oltre 400 miliardi di euro in Italia.
Lo studio mette a fuoco sette proposte per superare le sfide sulla transizione energetica. Per quanto riguarda l’Italia si propone, tra l’altro, di semplificare le procedure di autorizzazione per gli impianti a fonte rinnovabile e promuovere interventi in favore dell’efficienza energetica.
Fonte: ANSA