di Francesco Del Bo
La pandemia di Covid-19 sta rendendo le aziende italiane più digitali e innovative. Stando ad una ricerca dell’Osservatorio Piccole Imprese di GoDaddy 2021, le Pmi italiane sono infatti “più digitalizzate di quelle francesi e tedesche” tanto che il 54% delle aziende interpellate ritiene di aver raggiunto un livello più alto di digitalizzazione durante il periodo Covid-19; stesso livello raggiunto dalla Spagna (53%), staccando nettamente Francia e Germania, rispettivamente al 41% e al 40%.
Al contrario, il 57% delle aziende tedesche e il 46% di quelle francesi ritiene che la pandemia non abbia portato a cambiamenti significativi in termini di digitalizzazione per le loro aziende. Il nuovo GoDaddy Digital Index mostra in maniera chiara come le imprese italiane abbiano in parte recuperato un gap digitale che permane da tempo, in parte fornendo ai propri dipendenti strumenti digitali: il 64% del campione ha dichiarato di possedere uno smartphone e un pc aziendale, il 63% ha un laptop o un notebook, e una su tre (33%) ha un tablet.
La ricerca evidenzia inoltre come nell’ultimo anno sia aumentata la predisposizione delle piccole imprese a utilizzare sempre di più gli strumenti digitali per promuovere il proprio business. L’83% delle Pmi italiane intervistate afferma infatti che la digitalizzazione migliora il proprio livello di competitività e ha permesso loro di vendere con più successo sia online che offline (per il 78% del campione) e di lavorare in modo più flessibile (77%).
Dalla ricerca emerge inoltre che le piccole imprese italiane attribuiscono una grande importanza alla propria sicurezza informatica (come afferma l’80% del campione intervistato), alla realizzazione di un sito web (76%) e alla propria presenza sui social media al fine di sostenere al meglio i propri clienti. In Francia e Germania, meno del 60% delle aziende ha dichiarato di ritenere l’uso dei social media importante per il business, e solo il 40% utilizza canali di vendita online per i propri prodotti, contro il 58% delle aziende italiane. Le piccole imprese nostrane spiccano per un maggior utilizzo di strumenti come la fatturazione elettronica (68%) e i pagamenti digitali (50%). Questi ultimi sono usati solo dal 29% delle PMI francesi, dal 37% delle tedesche, dal 45% da quello spagnole.
L’Osservatorio ha inoltre classificato le piccole imprese in quattro diverse categorie in base alla loro attitudine alla digitalizzazione e al loro effettivo utilizzo di strumenti innovativi: Digital Innovators (che si caratterizzano da un forte approccio innovativo e al consueto utilizzo di strumenti digitali); Digital Settled (aziende ben equipaggiate con dispositivi tecnologici, ma con una visione scettica sull’evoluzione della digitalizzazione), Digital Starters (che sono convinte dei vantaggi della digitalizzazione, ma non dispongono ancora di strumenti innovativi) e Digital Sceptics (aziende che non hanno ancora investito in attrezzature tecniche e mostrano un basso impegno nelle questioni digitali).
Fonte: Adnkronos