di Rosanna Pasti
I cambiamenti climatici sono ormai una realtà anche negli ambienti più profondi dei nostri mari e costituiscono una grave minaccia per la biodiversità. E’ quanto emerge dai primi risultati, resi noti da Greenpeace, raccolti quest’anno nell’ambito del progetto Mare caldo, una rete di monitoraggio che prevede l’installazione di termometri per misurare l’aumento della temperatura del mare.
La stazione di misurazione delle temperature marine posizionata sulla costa nord-occidentale dell’Isola d’Elba ha rivelato che quest’estate, tra le più calde mai registrate nella penisola italiana, le temperature medie misurate a luglio e agosto dai 20 ai 40 metri di profondità sono state di circa 1,5 gradi centigradi più alte di quelle del 2020, raggiungendo valori medi di quasi 18 gradi centigradi nei mesi estivi a una profondità di 40 metri.
Fonte: Adnkronos