di Federica Unnia
Il buco dell’ozono antartico si chiuderà presto. Analogamente alla stagione dell’anno scorso, il buco quello del 2021 è stato uno dei più ampi e più longevi mai registrati, giungendo a chiusura in un tempo del 95% superiore rispetto a tutti i buchi dell’ozono monitorati dal 1979. Lo riferiscono gli scienziati di Copernicus Atmosphere Monitoring Service (Cams), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (Ecmwf) per conto della Commissione Europea con il finanziamento dell’Unione Europea.
Entrambi i buchi dell’ozono antartico del 2020 e del 2021 sono stati piuttosto ampi ed eccezionalmente duraturi. Questi due episodi eccezionalmente prolungati e avvenuti consecutivamente non sono un indicatore del fatto che il protocollo di Montreal non stia funzionando, in quanto, senza di esso, sarebbero stati ancora più estesi.
La variabilità interannuale dovuta a condizioni meteorologiche e condizioni dinamiche può invece avere un impatto significativo sull’ampiezza del buco dell’ozono, sovrapponendosi al recupero a lungo termine. Cams tiene anche monitorata la quantità di radiazioni UV che raggiungono la superficie terrestre, e nelle ultime settimane abbiamo osservato indici UV molto alti, superiori a 8, in alcune zone dell’Antartide situate sotto il buco dell’ozono.
Fonte: Adnkronos