di Federica Unnia
Il Mappamondo di Fra Mauro, uno dei più affascinanti prodotti cartografici del Quattrocento, l’originale conservato nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e una copia presso il Museo Galileo di Firenze, da oggi sarà esplorabile on line, disponibile in tre lingue – italiano, inglese e cinese (tradizionale e semplificato) – e fruibile in open access attraverso il sito web https://mostre.museogalileo.it/framauro, edizione digitale interamente realizzata dal Laboratorio Multimediale del Museo Galileo di Firenze, che si è avvalso della più recente edizione del mappamondo curata da Piero Falchetta.
L’edizione digitale del mappamondo è stata curata da Filippo Camerota (direttore scientifico del Museo Galileo) e Angelo Cattaneo (Cnr) grazie alla collaborazione istituzionale tra il Museo Galileo di Firenze, la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e la Nanyang Technological University di Singapore, ed è stato reso possibile grazie a un progetto Fisr finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Il progetto è stato presentato oggi a Venezia in occasione dell’apertura al pubblico di una nuova ala museale della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia (Ridotti dei Procuratori) all’interno della quale spicca proprio il nuovo allestimento del Mappamondo di Fra Mauro e altri preziosi cimeli cartografici.
Grazie alla digitalizzazione l’utente potrà ‘navigare’ il mappamondo da qualsiasi dispositivo multimediale e essere agevolato nella comprensione dell’opera: il sito web, infatti, permette di esplorare nei dettagli – con foto e video – la ricchissima informazione testuale e grafica del mappamondo, visualizzando i circa tremila cartigli che descrivono i regni e le province, selezionando mari e fiumi, città e monumenti, strade e itinerari commerciali terrestri e marittimi.
Il progetto si è reso necessario anche perché alla bellezza dell’opera, che rapisce immancabilmente lo sguardo ammirato dei visitatori, si contrappone un’oggettiva difficoltà di lettura per l’osservatore moderno, del tutto disorientato dalla rappresentazione capovolta del mondo e dalle quasi tremila iscrizioni in volgare veneziano che ricoprono in forma di “cartigli” l’intera rappresentazione geografica.
Fonte: Adnkronos