Ci siamo, davvero. DiaSorin ha annunciato su Sky tg24 di aver completato, presso l’Ospedale Spallanzani di Roma e il Policlinico San Matteo di Pavia, gli studi per lanciare un test per la rapida identificazione del coronavirus, entro cioè 60 minuti (attualmente sono necessarie dalle 5 alle 7 ore).
“Ci siamo attivati non appena sono state rese pubbliche le informazioni sulla sequenza genetica del virus, collaborando con i Centri di Riferimento italiani e statunitensi per sviluppare test molecolari veloci e accurati per fronteggiare questa emergenza sanitaria”, spiega Giulia Minnucci, R&D Director Europe di DiaSorin. Il test molecolare, destinato a rilevare tutte le varianti attualmente conosciute del coronavirus , è stato realizzato sulla base dell’analisi di oltre 150 sequenze virali pubblicate nel database mondiale delle banche genetiche. “Riteniamo di fondamentale importanza sviluppare un test per l’identificazione del coronavirus in grado di fornire risultati precisi in tempi rapidi e orientare al meglio le decisioni cliniche”, spiega John Gerace, il presidente di DiaSorin Molecular. “Come specialisti della diagnostica, abbiamo il dovere di rispondere a questa emergenza nel modo più rapido possibile, mobilitando i nostri ricercatori per realizzare un test di diagnostica molecolare che, ci auguriamo, possa contribuire a contenere questa nuova emergenza sanitaria”, prosegue l’esperto.
“Abbiamo già completato la lunga fase di valutazione di questi test, in questo momento stiamo proprio creando il prodotto, per rifornire i nostri magazzini. Si parla di una, due settimane. Stiamo aspettando l’ultimo via libera dal punto di vista normativo e regolamentare, l’ultima autorizzazione da parte della FDA. Entro fine mese – spiega Gerace – dovremmo inviare l’ultimo plico, la documentazione, e speriamo di lanciare il prodotto da qui al 31 marzo. Pensiamo che sia fondamentale poter fornire alcune migliaia di test ai nostri partner principali, gli ospedali Spallanzani di Roma e San Matteo di Pavia. Per il momento abbiamo completato circa 40mila kit e dovremmo arrivare come minimo a 50mila test da qui a fine marzo per l’Italia e dovremmo arrivare tra i 100mila e i 150mila test in seguito per l’Italia”