Revisione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) edilizia pubblica: maggiore flessibilità applicativa

Revisione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) edilizia pubblica: maggiore flessibilità applicativa

Di Giulio Oppi

Il Correttivo del Codice Appalti (D.lgs. 56 del 19 aprile 2017) ha introdotto modifiche all’articolo 34, chiedendo al Ministero dell’Ambiente di rendere più flessibile l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per gli interventi di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione.

Il Ministero ha quindi emanato il Decreto 11 ottobre 2017, che modifica il Decreto 11 gennaio 2017 sui CAM per l’edilizia pubblica. Le deroghe riguardano specificamente le ristrutturazioni nelle zone territoriali omogenee (ZTO) A e B, definite dal Decreto interministeriale del 2 aprile 1968 n. 1444.

Le deroghe si applicano a due aspetti difficili da rispettare in caso di ristrutturazioni: la riduzione del consumo di suolo e il mantenimento della permeabilità dei suoli, e l’illuminazione naturale. Le ZTO A includono aree di pregio storico e ambientale, mentre le ZTO B comprendono aree edificate o parzialmente edificate. Il CAM edilizia è stato rivisto per chiarire meglio le casistiche di applicazione e fornire indicazioni più precise senza aumentare i livelli di prestazione ambientale richiesti.