di Elisabetta Farini
Supera i 900 milioni di euro l’importo della spesa prevista dai 130 progetti inviati in Regione dai Comuni del cratere marchigiano per il Contratto istituzionale di sviluppo nell’area del sisma. La grande partecipazione dei Comuni testimonia la voglia di ripartenza delle comunità e il grande lavoro svolto per attivare quelle leve strategiche per far tornare competitivi e più vitali i territori duramente colpiti dal sisma.
Le politiche regionali che stanno mettendo in campo intendono focalizzare gli interventi sulle aree interne e sulle aree del terremoto, con l’obiettivo di invertire la tendenza di spopolamento e diventare attrattive per i giovani, offrendo lavoro, servizi ed una qualità della vita elevata.
Il Nucleo di valutazione, coordinamento e assistenza tecnica della Regione ha esaminato tutte le proposte e, valutandole tutte idonee al finanziamento, le ha trasmesse nei termini previsti ad Invitalia, all’Agenzia per la coesione territoriale e al commissario per la Ricostruzione Legnini.
Il Cis ha a disposizione 100 milioni di euro stanziati dalla legge di Bilancio a cui si aggiungono 60 milioni di euro provenienti dalla struttura commissariale. A questi potrebbero affiancarsi altri strumenti, sempre destinati al Centro Italia, come i 50 milioni frutto dei risparmi della Camera dei Deputati affidati alla cabina di regia di Palazzo Chigi.
Nonostante un periodo difficile dato sia dalla pandemia che dal forte impegno che gli enti locali stanno mettendo nell’attività di ricostruzione, si è visto un incredibile fermento che ha generato progettazioni estremamente interessanti e, quel che è più importante, sviluppate in rete tra Comuni. Si tratta di un grande ‘parco progetti’: una ricchezza che la Regione ha in dote e che potrà essere ammesso a finanziamento anche sulla base del Pnrr e del Pnrr sisma (1,78 miliardi).
Su 130 progetti 35 riguardano cultura e turismo per una previsione di spesa di quasi 381 milioni di euro, 34 riqualificazione urbana (120,6 milioni), 32 infrastrutture sociali ed economiche (250,5 milioni), 15 trasporti e mobilità (quasi 86 milioni), 14 ambiente e risorse naturali (73,3 milioni). Se il Cis per dimensioni economiche, potrà coprire solo una parte delle progettualità proposte, attraverso gli altri strumenti è intenzione della Regione dare la più ampia copertura alle istanze dei Comuni. Non avrebbe senso la ricostruzione fisica se non fosse abbinata alla rigenerazione socio-economica del cratere.
Fonte: Dire