di Cristiano Arcuri
Dematerializzare le pratiche edilizie e urbanistiche, digitalizzando gli archivi di Comuni e pubbliche amministrazioni. Generando efficienza e tempi brevi e certi per cittadini e imprese nei rapporti con la pubblica amministrazione nel campo dell’edilizia, delle costruzioni e delle infrastrutture. Nel percorso che ha visto il nostro Paese scalare 5 posizioni e salire al 20esimo posto in Ue nel rapporto 2021 dell’indice di Digitalizzazione dell’economia e della società in Europa, anche nelle costruzioni e nell’edilizia l’Italia guarda alla crescita digitale, a fronte di grosse criticità.
E in questo percorso è centrale il ruolo del Bim (Building Information Modeling), alla base della trasformazione digitale del mondo delle infrastrutture, dell’edilizia e delle costruzioni. Il Bim, infatti, consente di ottimizzare la pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite dei software in cui tutti i dati rilevanti vengono raccolti, combinati e collegati, generando un ‘gemello digitale’ dell’opera.
Secondo il ‘Rapporto sulle gare Bim 2020 per opere pubbliche’, realizzato da Oice, infatti, le gare pubbliche del 2020 che hanno previsto l’utilizzo delle metodologie digitali Bim nell’ambito delle procedure di affidamento di servizi di ingegneria e architettura, dopo la crescita del 2019 (+58,3% sul 2018), hanno fatto segnare un ulteriore balzo del 17,2% sul totale del numero delle gare dell’anno precedente.
Fonte: Adnkronos