di Rosanna Pasti
L’Unione Europea mette a disposizione delle aziende agricole colpite dalle turbolenze provocate dalla guerra in Ucraina 500 mln di euro di aiuti, di cui poco più di 48,1 mln disponibili per l’Italia. Gli Stati membri possono cofinanziare gli aiuti fino al 200% dell’ammontare messo a disposizione dall’Ue. Sia la Russia che l’Ucraina sono importanti produttori ed esportatori agricoli: la seconda pesa per il 10% del mercato mondiale del grano, per il 13% dell’orzo, per il 15% del mais ed è il principale produttore mondiale di olio di semi di girasole (oltre il 50% del mercato globale).
La Russia, invece, conta per il 24% della produzione mondiale di grano, per il 14% di quella di orzo e per il 24% dell’olio di semi di girasole. L’Ucraina è un importante fornitore di grano per l’Ue e per la Cina, ma in Europa non ci sono rischi immediati per la disponibilità di cibo, anche perché il Vecchio Continente è un grande produttore ed esportatore netto di cereali: l’impatto si fa sentire nelle filiere produttive con l’aumento dei costi e con la rottura dei flussi commerciali.
L’Europa è però un importatore netto di mangimi proteici e questa vulnerabilità, insieme ai fertilizzanti e ai rincari dell’energia da fonti fossili, sta mettendo a dura prova le imprese agricole, provocando rincari dei prezzi degli alimenti.
Fonte: Adnkronos