Di Giuseppe Gallo
L’evento del 18 aprile 2024 ha coinvolto istituzioni e Ministeri, mettendo in luce l’importanza di un approccio preventivo nella gestione del territorio.
Secondo il Centro Studi CNI, il dissesto idrogeologico è grave, con oltre 100 eventi franosi medi annui e 5 eventi alluvionali significativi solo nel 2023. Si stima che il 13,5% del territorio sia a rischio frana e il 15% a rischio alluvionale. Tuttavia, gli interventi per contrastare il dissesto mostrano un calo di efficacia negli ultimi anni, nonostante un fabbisogno di interventi futuri stimato in 26 miliardi di euro.
Il cambiamento climatico e il consumo di suolo aggravano la situazione, con l’impermeabilizzazione del terreno che aumenta il rischio di eventi catastrofici. È necessario rivedere le modalità di intervento e investire in una progettazione di qualità e strategie preventive per affrontare il rischio idrogeologico in modo sostenibile.
Il consigliere CNI Domenico Condelli sottolinea la necessità di un cambiamento di approccio verso un’ingegneria “riparativa” in grado di gestire le risorse e contrastare il dissesto idrogeologico. In conclusione, sebbene siano stati fatti progressi nell’identificare e finanziare interventi di mitigazione, rimane molto da fare per garantire una prevenzione efficace e una gestione sostenibile del territorio.