di Giuseppe Rizzo
Le emissioni di gas serra in Italia nel 2021 hanno ripreso a crescere, si stima del 6%. E nel 2020 gli eventi estremi connessi al clima nel nostro paese sono stati quasi 1.300, mentre nel 2011 erano meno di 400. Lo rivela la Relazione annuale del Consiglio nazionale della green economy, che raccoglie le associazioni di impresa del settore, presentata stamani agli Stati generali della green economy, alla fiera Ecomondo a Rimini. Secondo la Relazione, per recepire i nuovi obiettivi europei (-55% di emissioni al 2030), l’Italia dovrebbe tagliare le proprie emissioni del 26,2% nei prossimi 10 anni, riducendole del 2,6% all’anno.
Continua a crescere in Italia l’agricoltura biologica: a inizio 2020 interessava circa 2 milioni di ettari, circa il 15% della superficie agricola utilizzata (Sau), +78,9 % rispetto al 2010. Nell’ultimo decennio la distribuzione di fertilizzanti è diminuita leggermente (-1,3 %) quella di prodotti fitosanitari si è ridotta in modo più consistente (- 6,5 %), ma le emissioni di gas serra del settore agricolo nel decennio non sono diminuite. L’Italia è leader in Europa per numero di prodotti DOP, IGP, STG. Secondo la strategia Ue “Farm to Fork”, nel 2030 l’agricoltura biologica deve interessare almeno il 25% della superficie agricola Ue.
L’Italia nel 2020 si classifica 1/a fra i cinque principali Paesi europei per produttività delle risorse (misurata in euro di Pil per kg di risorse consumate), con 3,7 €/kg, davanti a Francia Germania, Spagna e Polonia. Lo rivela la Relazione annuale del Consiglio nazionale della green economy, che raccoglie le associazioni di impresa del settore, presentata stamani agli Stati generali della green economy, alla fiera Ecomondo a Rimini. Nel 2019 l’Italia ha riciclato 14 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, pari al 51% dei rifiuti prodotti, seconda in Europa dopo la Germania. Per il tasso di utilizzo circolare dei materiali (CMU), che misura il grado di impiego dei materiali riciclati all’interno dell’economia in relazione all’uso complessivo di materie prime, l’Italia si colloca al 2/0 posto, dopo la Francia.
Fonte: ANSA