Equo compenso, Cni e Cnappc: nessun contrasto con Codice Appalti e norme europee

Equo compenso, Cni e Cnappc: nessun contrasto con Codice Appalti e norme europee

Di Rosanna Pasti


I professionisti tecnici sono alle prese con incertezze riguardo all’applicazione dell’equo compenso. Mentre alcuni organismi istituzionali ribadiscono l’obbligo di applicare le norme sull’equo compenso senza eccezioni, altri enti sostengono la disapplicazione basandosi su interpretazioni ambigue delle leggi vigenti.

Anche l’Anac ha generato incertezza con pronunciamenti contraddittori. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il Consiglio Nazionale degli Architetti chiedono un intervento urgente per chiarire la questione. Nonostante ciò, ci sono enti che continuano a ignorare l’equo compenso nei contratti pubblici, sostenendo che normative diverse prevalgano su di essa.

Tuttavia, le sentenze dei Tribunali Amministrativi confermano l’indisponibilità del principio dell’equo compenso. Il CNI e il Cnappc esortano le istituzioni a uniformarsi a questa interpretazione e sottolineano che l’applicazione dell’equo compenso è compatibile con il principio di concorrenza e con il Codice dei contratti pubblici.