di Cristiano Arcuri
Elevata criticità per feriti e morti in incidenti stradali e inquinamento dell’aria, criticità media per i costi dell’inquinamento sia in rapporto agli abitanti che al Pil pro capite, criticità lieve per la diffusione delle auto in rapporto agli abitanti.
È l’inquadramento di Genova che emerge dalla pagella consegnata da Legambiente all’assessore all’Ambiente, Matteo Campora, in occasione della campagna “Clean cities”, che ha sostituito il tradizionale “Treno verde”, stoppato dal Covid.
Secondo l’analisi, sono ancora troppo alti i costi sanitari e sociali da traffico a causa degli incidenti e dell’inquinamento, che non è solo automobilistico, ma ha una forte componente proveniente dalle attività portuali. Il tasso di motorizzazione automobilistica è tra i più bassi della media nazionale, ma ancora troppo alto rispetto alle città europee, in una città considerata non idonea alle auto a causa delle strade strette e della conformazione urbanistica, con un eccessivo spazio della sede pubblica stradale occupato da auto e moto.
La pagella è una sintesi delle performance locali sui principali indicatori urbani relativi a ciclabilità, mobilità elettrica, sicurezza e inquinamento atmosferico: Genova si impegna, ma non abbastanza.
È infatti necessario qualificare e migliorare il trasporto pubblico locale, investendo su mezzi efficaci e puntuali, ripensando l’introduzione del tram in città e favorendo la mobilità dolce, sfavorendo i mezzi privati più inquinanti e rumorosi.
Tra i dati positivi, Genova può appuntarsi due medaglie: i 30 chilometri di nuovi percorsi ciclabili introdotti in città nel 2020 e l’alto utilizzo dei mezzi pubblici in rapporto alla popolazione.
Il capoluogo ligure, invece, è ancora indietro per mobilità elettrica e “sharing mobility”.
Fonte DIRE