di Anna Ricco
Giudizio fortemente negativo sul disegno di legge 108 della Giunta regionale, il cosiddetto nuovo piano caso su riuso, riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio in Sardegna, su cui l’organizzazione solleva anche dubbi di costituzionalità.
Fra i punti che allarmano le associazioni di categoria, ci sono il recupero e il riuso di seminterrati, piani pilotis e locali al pianoterra ad uso residenziale o commerciale e socio sanitario. Ma l’organizzazione artigiana contesta anche l’edificazione per fini residenziali in zone agricole E anche per i non imprenditori agricoli, la deroga a vincoli trentennali che consentirebbe incrementi volumetrici nella fascia entro i 300 metri dal mare nelle zone F (insediamenti turistici) o nelle stesso zone in fascia protetta per le attività residenziali fino a 150 metri cubi.
È un testo impregnato di una logica derogatoria, volta più a scardinare l’impianto di tutele paesaggistico-ambientali che ad affrontare in modo organico il tema dell’urbanistica, dell’edilizia, della centralità della pianificazione, della sicurezza idrogeologica, della qualità architettonica dei centri urbani Sardi.
La Quarta commissione (Governo del territorio) del Consiglio regionale è impegnata in una serie di audizioni sul disegno di legge.
Non sarà in grado di offrire un quadro di norme certe agli operatori pubblici e privati, avvertono i rappresentanti del CNA, considerati gli elementi di dubbia costituzionalità che propone, in innumerevoli passaggi in cui si deroga a norme di tutela e salvaguardia di rango superiore, alimentando un contenzioso che renderà da subito impraticabili molte delle norme che intende introdurre.