di Renata Narcisi
Nell’ultimo anno in Italia è aumentata la superficie forestale gestita in maniera sostenibile: il 2021 si è infatti chiuso positivamente con 892.609,63 ettari certificati con un incremento di circa 3.600 ettari rispetto al 2020. Sono i dati che emergono dal nuovo rapporto annuale del Pefc Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), l’ente promotore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale. A livello territoriale, il 2021 ha visto l’entrata della certificazione in due nuove regioni, Liguria e Calabria, portando così a 14 il numero di regioni e Province Autonome. Il Trentino Alto-Adige si conferma capofila, in quanto regione con la superficie forestale certificata più estesa con 556.147,9 ettari, considerando quelli curati dal Bauernbund – Unione Agricoltori di Bolzano, le aree gestite dal Consorzio dei Comuni Trentini e dalla Magnifica Comunità di Fiemme nella provincia di Trento.
Nella regione sono inoltre arrivate a compimento la certificazione del gruppo ‘Monti Cimini ed Altri Comprensori Forestali del Lazio’, promossa da Findus, e del Comune di Rocca di Papa, con il supporto di Carte d’Or (Algida): due progetti che testimoniano l’importanza della sinergia tra mondo forestale e dell’industria impegnata nella tutela del patrimonio forestale italiano.
Il 2021 ha inoltre confermato l’andamento positivo, già visto nel 2020, per quanto riguarda il numero di aziende di trasformazione che scelgono legno provenienti da foreste certificate: l’incremento, spiega il Pefc Italia, è dell’8,4%, con 134 nuove aziende che hanno ottenuto la certificazione di Catena di Custodia Pefc, per un totale di 1278. A livello geografico, la maggior parte delle aziende con certificazione di tracciabilità (Catena di Custodia) si trova al nord (1051). Il Veneto si conferma sul primo gradino del podio, con 287 aziende, seguito dalla Lombardia (211), dal Trentino Alto Adige (192) e dal Friuli Venezia Giulia (151). Al centro le aziende certificate sono 175 e si concentrano in Toscana (64) e Lazio (44). Al sud, infine, si contano 55 aziende, di cui la maggior parte in Campania (36); in Puglia sono 9 mentre in Sicilia si arriva a quota 5.
Fonte: Adnkronos