di Antonello Ardito
Sono 1,9 milioni gli arrivi previsti in Puglia nei mesi estivi. Si tratta di 10,6 milioni di presenze stimate da Coldiretti Puglia secondo cui il punto di forza dell’offerta turistica è rappresentato dalle strutture con proposte di prodotti enogastronomici/buona ristorazione (51,7%) e il patrimonio culturale (48,4%).
L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle masserie storiche nelle aree rurali assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale.
Il cibo infatti è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. La spesa in vacanza per il cibo lo scorso anno per la pandemia Covid è scesa del 58%, il minimo da almeno un decennio e gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione si sono fatti sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari.
Il ritorno dei turisti dall’estero è strategico anche perché i visitatori stranieri hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Circa 1/3 del budget turistico è destinato all’alimentazione tra negozi, bancarelle, pizzerie e ristoranti che sono stati gli esercizi più colpiti dalla pandemia Covid.
Fonte: DIRE