di Federica Unnia
Dopo il periodo buio della privatizzazione della parte industriale di Cinecittà, lo spacchettamento del post produzione e gli 83 giorni di occupazione per evitare che si realizzasse il progetto di speculazione edilizia, che poco aveva a che fare con l’industria cinematografica e la prestigiosa storia degli studi di Cinecittà, oggi ci sono tutte le condizioni per una rinascita e rilancio di Cinecittà nel suo complesso.
Finanziamenti mai visti fino ad ora e una gestione tornata sotto il controllo pubblico, sono sicuramente condizioni favorevoli, che permetterebbero quel salto di qualità indispensabile per migliorare il livello dell’offerta nel suo complesso e la concorrenzialità, facendo tornare Cinecittà attrattiva nei confronti delle produzioni nazionali europee ed internazionali, con ritorni positivi anche per la nostra città.
Il piano industriale, deve prevedere anche tutte le attività istituzionali che finora sono state indispensabili per la difesa del cinema pubblico delle attività di promozione e valorizzazione del patrimonio e dell’occupazione, dove non potrà mancare il protagonismo delle lavoratrici e lavoratori, oggi inspiegabilmente ancora assenti dal dibattito. Bisogna mettere al centro della discussione, lavoro buona occupazione e internalizzazioni, per garantire quel ricambio generazionale necessario a intercettare le nuove opportunità digitali, ma allo stesso tempo, non bisogna disperdere le professionalità esistenti per la trasmissione dei mestieri e dei saperi, essendo le maestranze e professionalità tra le migliori al mondo.
Va rilanciata la scuola dei mestieri, quindi formazione per i giovani e nuovi assunti e aggiornamento e riqualificazione professionale per gli altri. Un progetto di lungo respiro, che veda nell’unicità di Istituto Luce Cinecittà un punto di forza imprescindibile.
Fonte: Dire