di Giuseppe Gallo
Le città italiane sono ancora molto lontane dagli obiettivi di mobilità e sicurezza fissati al 2030.
È quanto emerge in sintesi dal bilancio finale di ‘Clean Cities’, la nuova campagna itinerante di Legambiente che nell’ultimo mese ha acceso i riflettori sul ruolo che i capoluoghi italiani possono giocare per una ripartenza green e per contrastare i cambiamenti climatici.
La campagna ha toccato 15 capoluoghi italiani (Padova, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, Cagliari, Pescara, Napoli, Bari, Palermo e Catania), da Nord a Sud del Paese, ponendo l’accento sui principali indicatori urbani relativi a ciclabilità, mobilità elettrica, sicurezza e inquinamento atmosferico e chiamando le amministrazioni locali al confronto
In particolare, le 15 città aderenti alla campagna sono state sottoposte ad uno “stress test” per misurare la capacità di risposta agli obiettivi 2030 e all’esigenza di investire in una mobilità più sostenibile. Legambiente ha analizzato la distanza tra le politiche che i 15 capoluoghi stanno attuando e quelle da mettere in atto con i fondi europei del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per raggiungere gli obiettivi fissati entro il 2030 e per disporre di un sistema di mobilità e trasporti sostenibili più resiliente di fronte alle crisi future.
Il quadro finale che emerge dallo stress test non è dei migliori. Estremamente gravi gli indici di traffico e sicurezza, sia relativa agli incidenti che all’inquinamento. In particolare, Roma, Ancona, Cagliari, Catania, Padova, Perugia e Pescara sono tra le 15 città monitorate quelle più inquinate e meno sicure. Le uniche città appena sufficienti per l’adozione di politiche atte a potenziare ciclabilità, strade 30 e 20 all’ora, elettrificazione di mezzi pubblici e sharing mobility sono Bologna, Milano e Firenze.
Fonte AGI