di Federica Unnia
In appena tre giorni di maltempo si sono abbattute su Sicilia e Calabria ben venti bombe d’acqua, che hanno causato vittime e danni nelle città e nelle campagne. E’ quanto emerge dal bilancio della Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo che investito le due regioni, sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).
La regione più duramente colpita è la Sicilia dove si è concentrata la quasi totalità dei nubifragi per un totale di 17 eventi estremi che hanno interessato le province di, Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani. Gli eventi più devastanti si sono verificati a Linguaglossa in provincia di Catania dove domenica sono caduti 320 millimetri per una durata di 18,5 ore mentre lunedì a Catania le precipitazioni di lunedì sono durate 8 ore con la caduta di 127 millimetri di acqua mentre martedì sono caduti 98 millimetri con una durata della pioggia di ben 7 ore. In Calabria precipitazioni violente hanno interessato Mongiana in provincia di Vibo Valentia, Rocca forte del Greco in provincia di Reggio Calabria e San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza.
Il risultato delle intense precipitazioni nella regione sono verdure e ortaggi affogati, piante di agrumi abbattute nelle campagne allagate dove è impossibile effettuare la semina ed è stata interrotta la raccolta delle olive ormai mature con danni incalcolabili per le aziende agricole. I violenti temporali e tempeste di vento si abbattono su una regione come la Sicilia che ha il 92,3% dei comuni con parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti e smottamenti. Una situazione che peggiora in Calabria dove si sale addirittura al 100% dei comuni. Il risultato strutture colpite, recinzioni e muri crollati e strade interrotte con difficoltà per la viabilità e per raggiungere le aziende
Fonte: Adnkronos