di Cristiano Arcuri
Folta partecipazione, tanto interesse e molta curiosità hanno caratterizzato ad Arcore l’apertura al pubblico del primo Parco dell’Acqua di BrianzAcque. Un innovativo format di green infrastructure, capace di integrare il contenimento delle acque meteoriche con la valorizzazione naturalistica dei luoghi e la possibilità di utilizzarli a scopo ludico, didattico, ricreativo.
L’opera, realizzata in nove mesi, nel pieno rispetto del cronoprogramma, lungo un ettaro di terreno di proprietà comunale, si trova tra via Monte Bianco e via Gran Sasso. Messa a punto dal settore progettazione e pianificazione della monoutility dell’idrico con il contributo di affermati studi di architettura e di ingegneria, è costata circa 650 mila euro, di cui 359 finanziati da Regione Lombardia nell’ambito dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Contratto di Fiume Lambro Settentrionale”.
Protettivo. Naturalistico. E partecipativo. Visivamente, la struttura base del Parco dell’Acqua con leit motiv il paesaggio dell’oro blu, si compone di un bacino di infiltrazione per la raccolta delle acque meteoriche. Un grande invaso naturale, piantumato con specie di vegetazione igrofila, in grado di accogliere, di accumulare acqua fino a una capienza di 14 mila metri cubi, per poi disperderla lentamente. Un prato verde su cui, in assenza di pioggia, si può tranquillamente camminare, simbolo e landmark dello stesso parco. Tutt’attorno, l’infrastrutturazione verde, concepita come opportunità per ricostruire ambiente e paesaggio con l’ambizione di promuovere una nuova cultura ecologica e di offrire funzioni di uso comunitario. E così sono stati ricavati un laghetto, sentieri e percorsi pedonali fino a intercettare i tracciati ciclopedonali già esistenti con aree di sosta per il pic nic, spazi per attività ludiche e didattico-educative per bimbi e adulti.
Quello di Arcore rappresenta il progetto pilota di una serie di analoghe green infrastructure che BrianzAcque replicherà in altri comuni dell’ambito gestito, laddove esistano necessità legate al contenimento delle acque piovane e dove gli spazi lo consentano. Tra Bernareggio e Carnate, all’interno dell’area sportiva del CTL3, è già in avanzata fase di costruzione un secondo parco dell’acqua che si estende su una superficie di 24 mila mq, il doppio di quella Arcorese. La conclusione dei lavori è prevista per il primo trimestre 2022.
Fonte: Adnkronos