di Renata Sanone
La pandemia colpisce anche il settore delle rinnovabili che nel 2020 segnano un crollo del 35%, con il fotovoltaico che resiste con una perdita meno gravosa (-15%). Ad approfondire il tema è ora uno studio realizzato da EnergRed, E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiana attraverso soluzioni di efficientamento energetico.
Basandosi sui dati dell’associazione Anie Rinnovabili (Osservatorio Fer) e del GreenVestingForum (Quaderno Energia, Economia e Società nro. 3) e sui modelli economici ed ingegneristici di EnergRed (metodologia Care&Share), i ricercatori Dorina Polinari e Giorgio Mottironi, analizzano nei dettagli l’attuale situazione ed il trend 2030.
Nel 2019 il solare aveva battuto ogni record di crescita rispetto al settore delle rinnovabili stesse, rappresentando il 62% di tutte le installazioni. Ed è anche quello che nel 2020 ha subito il minor rallentamento. Ma, se si guarda agli obiettivi Pniec 2030, sconta purtroppo un grande ritardo accumulato negli anni precedenti, un ritardo che riguarda soprattutto i cosiddetti impianti ”utility scale” per cui è più difficile gestire la burocrazia, ma che tocca anche le aziende, quelle più restie al cambiamento, dove manca la cultura della sostenibilità ambientale.
Guardando al futuro, per raggiungere gli obiettivi del Piano Energia e Clima 2030 l’Italia deve ancora installare 40,7 Gw di capacità da fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Si tratta di uno sforzo titanico per ridurre le emissioni del comparto e per sostenere la continua elettrificazione dei consumi a basse o zero emissioni, per cui si rende necessario raddoppiare l’attuale capacità. Ma se fonti come l’idroelettrico ed il geotermoelettrico hanno praticamente esaurito il loro ruolo, il solare e l’eolico stanno accumulando un grande ritardo, avendo rispettivamente raggiunto appena il 41% ed il 56% dell’obiettivo fissato dal piano.
Fonte Adnkronos