di Mario Sarto
Dalla volontà di alcuni dei principali operatori energetici impegnati nello sviluppo di impianti per la generazione di energia solare sul territorio italiano (15-20 Gw entro il 2030) nasce l’Alleanza per il fotovoltaico in Italia. L’impegno dell’Alleanza si traduce nella richiesta di un modello normativo capace di superare le criticità del sistema italiano e semplificare le regole per gli investimenti di soggetti privati sul territorio nazionale. L’Italia sta vivendo un momento cruciale per il proprio futuro sostenibile e il settore del fotovoltaico è strategico per una svolta positiva e il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione Europea perseguiti con il Next Generation EU, il pacchetto di stimolo alla ripresa economica che prevede lo stanziamento di 100 miliardi entro il 2030 per la transizione energetica dell’Europa.
Queste finalità sono in profonda sintonia con il ruolo strategico ed economico che ad oggi viene riconosciuto al solare fotovoltaico in Italia e che trova il suo principale riferimento normativo nel Pniec, il Piano Nazionale integrato per l’energia e il clima approvato dal Governo italiano a gennaio 2020, che fissa a 85 miliardi il valore degli investimenti in questo settore tra il 2017 e il 2030.
L’obiettivo perseguito dall’Alleanza è chiaro e a vantaggio della comunità: definire un nuovo modello normativo che sia in grado di superare le criticità attuali del sistema e in tal modo consentire investimenti privati sul territorio nazionale. Gli operatori energetici operanti nel settore delle rinnovabili si scontrano quotidianamente con procedure autorizzative lunghe e farraginose e un eccesso di burocrazia che ostacolano la competitività dell’Italia nel contesto europeo. Ciò determina la necessità di semplificare in tempi ragionevoli l’iter autorizzativo, superare in maniera definitiva la dicotomia tra legislazione centrale e legislazione regionale e creare valore economico e sociale nei territori interessati.
Questo obiettivo è in grado di consentire un deciso sviluppo delle
energie rinnovabili da fonte solare senza ricorrere ad alcun contributo
economico, incentivo o finanziamento. Consente di stimolare e sostenere la
creazione di occupazione, favorendo la condivisione di competenze, esperienze e
dei benefici derivanti dallo sviluppo tecnologico del fotovoltaico negli ultimi
dieci anni. Per rendere concrete le proprie proposte di modifica normativa,
l’Alleanza punta a un dialogo costruttivo con i decisori politici e con le
associazioni di categoria con cui vi è comunanza di obiettivi, a vantaggio
della ripresa economica e dello sviluppo del sistema Paese.
Secondo Eurofound, l’agenzia dell’Ue per il miglioramento delle condizioni di
vita e di lavoro, il potenziale di sviluppo economico, occupazionale e
ambientale legato al tema del fotovoltaico è elevato: al 2030 la transizione
energetica inciderà sul Pil italiano per lo 0,8% (poco sotto la media europea
che si attesta sull’1,1%) al netto del gettito fiscale e delle royalties, senza
conseguenze negative sul debito pubblico e sulle previsioni del prezzo
dell’elettricità.
Allo stesso tempo, la transizione energetica avrebbe un forte
impatto positivo sul livello di occupazione nel nostro Paese, generando un
aumento dello 0,5% del Pil, perfettamente in linea con la media europea.
L’Alleanza per il fotovoltaico in Italia in sintesi L’Alleanza rappresenta la
visione comune di un gruppo di 25 aziende operanti da tempo nel fotovoltaico in
Italia e impegnate in programmi di investimento per la realizzazione di
impianti in grado di generare tra i 15 e i 20 GW di energia rinnovabile entro
il 2030.
L’Alleanza per il fotovoltaico in Italia è nata per iniziativa di alcune
aziende del settore accomunate dalla volontà di favorire il conseguimento degli
obiettivi 2030 e 2050 in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili
che sono definiti per l’Italia dal ‘Piano nazionale integrato per l’energia e
il clima’ (Pniec) in ottemperanza agli obiettivi dell’Agenda Onu.