Riqualificazione urbanistica e sociale a Reggio Emilia tra rischi e benefici

Riqualificazione urbanistica e sociale a Reggio Emilia tra rischi e benefici

di Lucia Zitti

Si chiama “R60” ed è il primo progetto organico di riqualificazione urbanistica e sociale del quartiere della stazione di Reggio Emilia a sud dei binari ferroviari in connessione con il cosiddetto “Parco dell’innovazione” dell’area ex Reggiane posta a nord.

Si tratta di un’ambiziosa operazione che il Comune presenta dopo oltre un anno di lavoro alla città, essendosi nel frattempo attivato per la ricerca delle risorse necessarie. Sono in particolare tre i progetti candidati dall’amministrazione ad un bando del ministero delle infrastrutture, a cui l’ente locale chiede un finanziamento di 15 milioni sui 24,8 complessivi necessari a realizzarli. Il tutto nel contesto di un quadro generale per ridisegnare il volto della zona stazione che prevede interventi complessivi per circa 76 milioni.

La prima operazione prevista è anche quella più delicata dal punto di vista sociale. Coinvolge infatti circa 200 residenti del cosiddetto comparto “902”, tra via Turri e via Paradisi, che vivono nei condomini al “confine” con il sovrappasso di viale del Partigiano. Devono prepararsi a lasciare casa per dare campo libero alla costruzione di nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale. Un intervento che sarà mediante l’abbattimento e la ricostruzione ex novo dell’edificio.

A lavori ultimati saranno 51 gli appartamenti pubblici realizzati con alti criteri di efficienza energetica, di cui circa 20 sottoposti ad una clausola di “vendita convenzionata” con prelazione per gli ex residenti che volessero continuare a rimanere nel quartiere.

Si prevedono in particolare due nuove palestre, il deposito esterno dei libri delle biblioteche e uno spazio specifico per la creatività giovanile con tecnologie digitali. In termini di efficienza e servizi pubblici gli inqulini dei nuovi alloggi avranno un risparmio tra i 4 e i 6000 euro all’anno. Una cifra enorme rispetto a chi vive in case tradizionali.

La seconda opera candidata è poi un sovrappasso ferroviario ciclopedonale (largo 8 metri) che dalla “sponda” sud di piazza Domenica Secchi scvalcherà la ferrovia, connettendo fisicamente il quartiere alle ex Reggiane, dove e’ previsto il terzo intervento. È la riqualificazione del Capannone 17/2 soprannominato “la cattedrale” e di parte del capannone 15/C, che insieme ospiteranno i corsi di laurea di Unimore incentrati sul digitale, rappresentando di fatto il quarto polo in città dell’ateneo.

Fonte: Dire