di Giorgio Zampognaro
Un viaggio nello spazio per studiare il metabilismo dell’uomo. Nel corso della missione Cosmic Kiss di Matthias Maurer un team dell’Università di Trieste guidato da Gianni Biolo monitorerà l’attività metabolica dell’astronauta tedesco dell’Esa durante i 6 mesi di permanenza in orbita. Il progetto si chiama Nutriss e si tratta del primo studio pensato dal team triestino per monitorare il metabolismo muscolare sottoposto a microgravità e contrastare la perdita di massa magra attraverso il controllo dell’alimentazione. L’obiettivo è quello di arrivare a definire un protocollo nutrizionale di riferimento per missioni spaziali di lunga durata.
Il progetto è realizzato nell’ambito di un accordo specifico stipulato con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), in virtù del quale l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) ha potuto ampliare le possibilità di utilizzo della Stazione Spaziale Internazionale a beneficio del comparto ricerca italiano. Una prima fase di questo test scientifico è stata realizzata dall’Asi e dall’astronauta dell’Esa Luca Parmitano in occasione della missione Beyond sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) da luglio 2019 a febbraio 2020. L’obiettivo principale fissato dal team di ricerca di Trieste non è tanto che l’astronauta mantenga lo stesso peso corporeo, quanto piuttosto che resti costante la massa magra.
A questo proposito, dall’osservazione di Parmitano sono risultate essenziali l’attività fisica e la qualità del cibo. In condizioni di immobilità e microgravità va preferita una dieta bilanciata, ricca di proteine (non la dieta iperproteica), con un buon apporto di antiossidanti forniti da verdure, frutta, cioccolato e anche caffè.
Fonte: Adnkronos